Il
termine “sostanze organiche” deriva dal termine “organismo”,
cioè essere vivente.
In passato si chiamavano organiche solo le sostanze che derivanti da esseri
viventi.
Il latte, ad esempio, è costituito da sostanze organiche perché è ricavato
dalla mucca, che è un vivente, lo stesso vale per la farina, l’olio d’oliva…
Anche la plastica è considerata una sostanza organica, perché è ricavata
dal petrolio, che a sua volta è costituito da sostanze organiche perché
deriva dalla decomposizione di organismi marini vissuti milioni di anni
fa.
Adesso
la definizione è cambiata, l'uomo è riuscito a costruire sostanze
organiche a partire da sostanze inorganiche.
I chimici chiamano organiche le sostanze che contengono carbonio, con alcune
eccezioni, tra cui l’anidride carbonica, il calcare, la grafite, il diamante,
che pur contenendo atomi di carbonio non sono considerate organiche.
Le
sostanze che non sono organiche si chiamano “inorganiche”.
Sono ad esempio sostanze inorganiche l’acqua, l’anidride carbonica,
l’ossigeno, il gesso, il ferro, il sale.

Se
potessimo smontare una sostanza in particelle sempre più piccole,
fino ad arrivare alle molecole, vedremo che le molecole delle
sostanze organiche sono quasi sempre più complesse di quelle
delle sostanze inorganiche, perché sono formate da molti più
atomi.
Riconoscimento di sostanze organiche

Materiali
Un fornello ad alcool, una pinzetta in metallo lunga, fiammiferi, campioni di
sostanze diverse (un pezzetto di mela, della carta stagnola,
un pezzo di vetro, del legno, della carta, della lana, un chiodo...)
Cosa
fare
Prova
bruciare uno alla volta i campioni di sostanza ed osserva cosa
accade. Attenzione! Utilizza pezzetti molto piccoli, sorreggili con la pinzetta e sta attento a non
scottarti!
Cosa
accade
Le
sostanze organiche, come ad esempio quelle che formano il legno,la
mela o la lana, bruciano sviluppando calore e lasciando un
residuo
nero
(dovuto alla presenza di carbonio).